E la chiamano estate… ormai l’arrivo della stagione è sancito dalle prime foto di spiagge, palme e piscine. Ovviamente, con annesse invidie di chi rimane in città a lavorare. La mia, di estate, sarà un continuum perché, notizia di giornata, Patriots uscirà il 29 agosto, giusto in tempo per essere contemporaneamente tra gli scaffali delle librerie e sotto gli ombrelloni. Anche i contributi al testo sono conclusi; con particolare orgoglio ho avuto il piacere di poter contare su Emanuele Coen, caposervizio Cultura de L’Espresso, per la prefazione, Simona Maggiorelli, direttore responsabile di Left, per la nota introduttiva e Stefano Solventi per la postfazione. Insomma, è quasi tutto pronto!
Ne avevo parlato tempo fa: il 2019 segna i quattro decenni da un’annata incredibile per la musica come il 1979. Tra i vari dischi, qualche giorno fa L’Era del cinghiale bianco ha compiuto i suoi quarant’anni ed è stata la scusa per scrivere una recensione dell’album su Sentireascoltare.
E poi… facendo un breve passo indietro: sembra che Politics e Patriots siano allineati con il presente. Mai mi sarei immaginato che Boris Johnson sarebbe diventato primo ministro britannico, e invece… E difficilmente avrei pensato che Ghali collaborasse con Stormzy, rimanendo sullo stesso asse di dissenso politico del rapper grime. Questo perché è sempre bello ricredersi, nel secondo caso, ovviamente.
Per il resto, è estate anche sul fronte discografico; infatti non c’è un gran ché di uscite. Aspettiamo con interesse i vari Sam Fender, pupillo di This Is Pop?, Sleater Kinney, Bon Iver… ma parliamo di già di agosto. Oddio, tra otto giorni, in pratica.
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